NAPOLI, 10 LUG - "La Campania non deve adagiarsi sui risultati ottenuti in termini di aumento del turismo, sembra quasi ci sia una sazieta' di turismo, un'idea sbagliata che frena una ulteriore crescita, invece bisogna fare di piu', a partire dagli investimenti sulla formazione nel settore". Questa la sfida lanciata da Mauro Felicori, direttore della Reggia di Caserta, nel corso del workshop sul tema "Il turismo oltre l'evento: proposte per la valorizzazione dei percorsi della filiera bufalina" che si e' tenuto al Bufala Fest, in corso sul lungomare di Napoli. Un confronto schietto e diretto tra attori del settore in Campania: oltre a Felicori c'erano infatti l'assessore al turismo del Comune di Napoli Gaetano Daniele, il direttore del Giffoni Film Festival Claudio Gubitosi, il presidente di Federalberghi Napoli Antonio Izzo, il direttore del Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop Pier Maria Saccani. Felicori ha sottolineato che "bisogna puntare sul racconto della Campania, chi legge il giornale deve leggere di una storia sul territorio che crea il desiderio poi di conoscerla da vicino in quel territorio e per farlo ci vuole anche una buona comunicazione, con adeguati investimenti". Una sfida raccolta da Gubitosi: "Il punto di forza di Giffoni Film Festival - ha detto - sta nell'essere diventato prodotto e racconto di un luogo, creando una filiera istituzionale capace di valorizzare il territorio di Giffoni e sostenerlo. Lo stesso si puo' fare con il turismo enogastronomico: ad esempio la bufala e i suoi prodotti devono diventare un prodotto del luogo creando una storia, raccontando le differenze tra le mozzarelle di diversa produzione nei diversi luoghi della Campania, ma anche come e' nata la mozzarella, perche' e come sono arrivate le bufale nei nostri territori". Un racconto possibile, ha spiegato Saccani, "ragionando in termini di identificazione del territorio, la mozzarella e' parte del territorio e lo identifica in via esclusiva e questo nel resto d'Italia accade per le ricette ma non per altri prodotti. Ma e' anche un bene culturale e per questo stiamo finendo i lavori per aprire all' interno della Reggia di Caserta un caseificio didattico per offrire ai turisti l'esperienza della produzione della mozzarella". Batte sull'importanza della comunicazione di Napoli e della Campania anche Daniele: "Occorre avere una idea della comunicazione piu' raffinata - ha detto - Napoli ad esempio e' stata negli ultimi anni un set cinematografico di rilievo e lo sara' ancora, pensi alla serie sui romanzi di Elena Ferrante, gia' venduta in tutto il mondo. Bisogna avere una visione non conservativa del turismo, non una tutela basata sull'alzare muri ma sul fare sistema tra i territori limitrofi e tra tutti gli operatori". Operatori pronti a scendere in campo, come ha sottolineato Antonio Izzo: "Una recente ricerca ha fatto emergere che i turisti scelgono Napoli per tre fattori: arte, enogastronomia e paesaggi. Per convincerli a rimanere piu' a lungo bisogna creare sinergie territoriali, reti tra aziende di localita' diverse e sinergie anche tra posti diversi con diverse attrattivita'. Ma bisogna anche affrontare i problemi, come quello dei trasporti e la formazione che consenta alla popolazione e ai giovani di diventare professionisti del turismo e rimanere qui a far crescere il territorio".

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